sabato 7 settembre 2013

Giochi per bambini nel medioevo


Anche nel medioevo, così come ai giorni nostri, bambini e adulti si divertivano e intrattenevano con giochi sia da fare in pubblico, che in privato; in alcuni casi, anche se modificati e migliorati, alcuni li troviamo ancora ai giorni nostri.

Un esempio è costituito dalle bambole che erano pensate in materiali diversi e con caratteristiche differenti a seconda dell’età; quelle in argilla riempite poi di sassolini erano destinate ai più piccoli e svolgevano la stessa funzione che hanno oggi i sonaglini per i neonati perché, scuotendole, producevano rumore. Le bambine più grandi le coprivano con stoffe e stracci, adornandole come se fossero delle vesti.

Le bambine appartenenti a famiglie più facoltose disponevano invece di veri e propri “mini abiti” da far indossare alle bambole; erano presenti anche bamboline stoffa con tratti somatici appena abbozzati e, chi poteva permetterselo, poteva giocare con modelli in legno, cera oppure osso.

I maschi, dal canto loro, avevano a disposizione bastoni e armi improvvisate per giocare alla guerra oppure palloni per passare il tempo; anche le trottole, in argilla o legno erano molto diffuse ed erano costituite da un corpo centrale e un’impugnatura cui si legava uno spago che permetteva di imprimerle la rotazione.

In generale però i giochi erano lo strumento che permetteva di indirizzare la vita del piccolo verso un’attività specifica, i maschi, per esempio, verso la carriera militare e le bambine verso il “mestiere” di mamma e moglie; purtroppo molti dei giochi non sono giunti a noi perché realizzati con materiali deperibili (cera e stoffa non erano infatti durevoli) oppure di fortuna, come capitava spesso per i bambini più poveri che li realizzavano con quello che trovavano.

Biglie, erba, bastoni, tutto era utile per inventare giochi da condividere con altri bambini, soprattutto nel caso dei più poveri che non avevano grandi opportunità ma che, come i bambini di famiglie più benestanti e così come fanno i bambini dei giorni d’oggi, si divertivano a imitare gli adulti.

Il gioco dei dadi era molto diffuso ma appannaggio degli adulti e dei cavalieri; i dadi erano utilizzati in molti giochi “di società”, a volte erano anche un ausilio nel gioco degli scacchi, anch’esso praticato dagli adulti.

Interessante è ricordare che in quel periodo si diffusero due giochi che, nonostante alcune modifiche, sono ancora diffusi al giorno d’oggi; il primo si chiama filetto o mulino, ed è una sorta di tris, lo stesso che molti studenti utilizzano per non annoiarsi nel corso delle lezioni, l’altro è un gioco a percorso, un precursore di quello che in seguito diverrà il gioco dell’oca, comparso effettivamente solo nel tardo ‘500.

Accanto a questi erano presenti giochi complessi con regole specifiche che erano però utilizzati solo dagli adulti, spesso i più benestanti oppure quasi esclusivamente dai cavalieri; tra il clero invece vigeva il divieto di accostarsi al divertimento fornito dal gioco, al punto che non solo quello praticato dagli adulti era visto di cattivo occhio, ma lo era anche quello dei bambini, bambole comprese, in particolare quelle in cera, che si riteneva fossero utilizzate anche per rituali magici.

2 commenti:

  1. molto bello questo sito.ottimo per ricerche veloci ma apprendibili.ci si trovano molte cose interessanti

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