venerdì 11 dicembre 2015

Grýla, orca cattiva o grande befana ?

Gryla, la grande befana
Grýla , è nella mitologia islandese, un mostro orribile, una specie di gigantessa o grande befana che vive nelle montagne islandesi. 
Una spaventosa leggenda, da secoli, racconta che a Natale, Gryla scenda dalle montagne alla ricerca di bambini cattivi. Il nome di questa specie di befanona compare per la prima volta nel XIII° secolo.  
La maggior parte delle storie raccontate su Gryla sono state sempre usate per spaventare i bambini – infatti il suo piatto preferito era uno stufato di bambini cattivi e pare avesse pure un appetito insaziabile. 
Grýla fu associata al Natale solo a partire dal XVII° secolo, in cui si disse che divenne madre del Yule Lads, quello che poi divenne la versione islandese di Babbo Natale
Nel 1746 avvenne la svolta. Attraverso un decreto pubblico venne fato divieto di usare le figure di Gryla e Yule Lads per spaventare i bambini.
La tradizione vuole che Gryla si sposasse tre volte e con il suo ultimo marito Leppaluoi si stabilisse a vivere in un a grotta nei pressi di Dimmuborgir, presso i campi di lava, insieme ai suoi figli ed al grande gatto nero
La leggenda di Grýla è apparsa in molte storie, poesie, canzoni e opere teatrali in Islanda e, a volte nel finale la grande orchessa muore. 
In questi ultimi anni Gryla è tornata alla ribalta della cronaca perché alle sue ire è stata associata la grande eruzione del vulcano Eyjafjallajökull, del 2010. Su alcuni siti si legge che dopo innumerevoli tentativi utilizzati per placare l'Orca, i funzionari islandesi finalmente hanno trovato il modo per quietare lei e la terribile eruzione. È bastato incidere alcune rune su una piastra di quercia, poi gettata ai suoi piedi. 
Anche i funzionari governativi hanno asserito che manterranno monitorata Gryla e i suoi 13 orribili figli .. Segno che l’orca è diventata tutt’uno con il territorio circostante e che i proclami dettati a metà del ‘700 poco sono serviti per rendere più gentile la figura della grande orca che mangia i bambini cattivi.

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