Anche nel Rinascimento, quel periodo storico compreso tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna, i bambini e gli adulti continuano a giocare anche se, i cambiamenti rispetto ai periodi precedenti, appaiono di rilievo.
Le bambole continuano a tenere banco ma rispetto alle ere precedenti si realizza un vero e proprio salto di qualità con l’apertura delle prime fabbriche preposte alla loro realizzazione; dalle prime realizzate in Germania, si passa rapidamente ad altre bambole realizzate in vari materiali, dal legno al gesso, fino alla cartapesta. Cresce anche il “mercato” degli oggetti a loro dedicati, agli abiti e ornamenti anche se, spesso e volentieri, soprattutto i più raffinati, sono riservati solo alla nobiltà.
In questo periodo storico la bambola non è un gioco esclusivamente femminile ma appannaggio anche dei maschi. E’ in questa era che vedono la luce intrattenimenti e giochi che ancora al giorno d’oggi vediamo praticare dai bambini e dagli adulti; il calcio è uno di questi, ma non solo.
In questa epoca fanno la loro comparsa anche i primi giochi enigmistici e il gioco d’azzardo; non è un caso che proprio nel corso del’600 venne costruito il casinò di Venezia. La roulette, fu inventata (anche se forme rudimentali esistevano già) proprio da colui che considerava il divertimento come la più grande miseria: Blaise Pascal.
Accanto a questo gioco nacque anche quello delle carte, compresi il poker e la briscola, ma fecero la loro comparsa anche il lotto, la tombola e il biliardo, nonostante in Italia esistesse già con il nome di gioco delle gugole.
Nelle corti anche gli adulti giocavano con i soldatini; era un passatempo che potrebbe in qualche modo essere paragonato a quello che al giorno d’oggi è il Risiko, un gioco di guerra con cui portare avanti vere e proprie battaglie per la conquista dei territori. In questo caso la ricchezza degli elementi permetteva una rappresentazione realistica non solo dell’esercito ma anche dell’ambiente in cui si svolgevano le attività predatorie.
Anche gli adulti quindi amano giocare e i mezzi a loro disposizione aumentano sempre più, diventano complessi e a volte richiedono strategia (come nei giochi di guerra), altre invece ragionamento e intuizione.
I bambini dal canto loro continuano a divertirsi come sempre facendo giochi all’aria aperta, gli stessi che prima di loro hanno fatto bambini dei periodi precedenti; nei prati e sulle strade ci si rincorre, si gioca alla cavallina o a campana, si usano bastoni e sassi, le trottole come nel Medioevo, mentre le donne seguitano nei loro giochi di ruolo in cui si preparano alla vita adulta facendo da “mamme” alle bambole e fingendo di cucinare con stoviglie giocattolo.
Le bambole continuano a tenere banco ma rispetto alle ere precedenti si realizza un vero e proprio salto di qualità con l’apertura delle prime fabbriche preposte alla loro realizzazione; dalle prime realizzate in Germania, si passa rapidamente ad altre bambole realizzate in vari materiali, dal legno al gesso, fino alla cartapesta. Cresce anche il “mercato” degli oggetti a loro dedicati, agli abiti e ornamenti anche se, spesso e volentieri, soprattutto i più raffinati, sono riservati solo alla nobiltà.
In questo periodo storico la bambola non è un gioco esclusivamente femminile ma appannaggio anche dei maschi. E’ in questa era che vedono la luce intrattenimenti e giochi che ancora al giorno d’oggi vediamo praticare dai bambini e dagli adulti; il calcio è uno di questi, ma non solo.
In questa epoca fanno la loro comparsa anche i primi giochi enigmistici e il gioco d’azzardo; non è un caso che proprio nel corso del’600 venne costruito il casinò di Venezia. La roulette, fu inventata (anche se forme rudimentali esistevano già) proprio da colui che considerava il divertimento come la più grande miseria: Blaise Pascal.
Accanto a questo gioco nacque anche quello delle carte, compresi il poker e la briscola, ma fecero la loro comparsa anche il lotto, la tombola e il biliardo, nonostante in Italia esistesse già con il nome di gioco delle gugole.
Nelle corti anche gli adulti giocavano con i soldatini; era un passatempo che potrebbe in qualche modo essere paragonato a quello che al giorno d’oggi è il Risiko, un gioco di guerra con cui portare avanti vere e proprie battaglie per la conquista dei territori. In questo caso la ricchezza degli elementi permetteva una rappresentazione realistica non solo dell’esercito ma anche dell’ambiente in cui si svolgevano le attività predatorie.
Anche gli adulti quindi amano giocare e i mezzi a loro disposizione aumentano sempre più, diventano complessi e a volte richiedono strategia (come nei giochi di guerra), altre invece ragionamento e intuizione.
I bambini dal canto loro continuano a divertirsi come sempre facendo giochi all’aria aperta, gli stessi che prima di loro hanno fatto bambini dei periodi precedenti; nei prati e sulle strade ci si rincorre, si gioca alla cavallina o a campana, si usano bastoni e sassi, le trottole come nel Medioevo, mentre le donne seguitano nei loro giochi di ruolo in cui si preparano alla vita adulta facendo da “mamme” alle bambole e fingendo di cucinare con stoviglie giocattolo.
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